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ARGOMENTO: Detrazioni sulle spese d'affitto

Detrazioni sulle spese d'affitto 10 Anni 11 Mesi fa #4

La normativa prevede cinque diverse casistiche che variano in funzione dei soggetti richiedenti ed in particolare a seconda del reddito percepito durante l’anno.

Presentando la dichiarazione dei redditi coi modelli Unico o 730 è possibile detrarre le spese d’affitto sostenute esclusivamente per gli immobili adibiti ad abitazione principale. La normativa prevede cinque diverse casistiche di detrazione che variano in funzione dei soggetti che la richiedono e in particolare a seconda del reddito percepito durante l’anno. Inoltre, se il contratto di locazione è intestato a più soggetti, ciascuno di essi può beneficiare della detrazione “pro quota” (cioè in base alla quota del contratto intestata), facendo riferimento al proprio reddito complessivo.

1.
La prima casistica è quella della detrazione d’imposta per gli inquilini a basso reddito. Ai contribuenti, infatti, titolari di contratti di locazione stipulati o rinnovati ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998, spetta una detrazione pari a:

300 euro, se il reddito complessivo non supera la soglia di 15.493,71 euro;
150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non alla soglia di 30.987,41 euro.

Se il reddito complessivo supera quest’ultimo importo non spetta alcuna detrazione.
Questa detrazione spetta a chi abita in un appartamento in forza di un qualsiasi contratto di locazione stipulato o rinnovato ai sensi della Legge n. 431/1998 (articolo 16, comma 01). La detrazione può essere fruita anche se il contratto è stato stipulato prima dell’entrata in vigore della Legge 9 dicembre 1998, n. 431 e automaticamente prorogato per gli anni successivi, perché, in base al comma 6 dell’art. 2 della Legge n. 431/1998, si intende rinnovato ai sensi della stessa legge.
Allo stesso modo, la detrazione può essere fruita anche se nel contratto di locazione, stipulato in vigenza della Legge 431/1998, non è espressamente menzionato il riferimento a tale legge.

2.
C’è poi la casistica dei giovani che vivono in affitto. Rientrano in questo beneficio i soggetti compresi tra i 20 e i 30 anni, per i quali spetta una detrazione fissa di 991,60 euro, a patto però che il reddito complessivo non sia superiore a 15.493,71 euro.

3.
Se poi il contratto di locazione, sempre ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998, viene stipulato sulla base di appositi accordi definiti in sede locale (cosiddetto “canone convenzionato o concordato") fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori (cioè gli inquilini) maggiormente rappresentative a livello nazionale, la detrazione d’imposta è di:

495,80 euro, se il reddito complessivo non supera la soglia di 15.493,71 euro;
247,90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non alla soglia di 30.987,41 euro.


4.
La normativa include anche il caso di quelle persone che possono aver trasferito la propria residenza per motivi di lavoro. A vantaggio di questi contribuenti, infatti, è prevista una detrazione:

di 991,60 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;
oppure di 495,80 euro, se il reddito complessivo è compreso tra i 15.493,72 e i 30.987,41 euro.

Quest'ultima agevolazione, tuttavia, è applicata a condizione che:

il lavoratore abbia trasferito la propria residenza nel comune di lavoro o in un comune limitrofo
il nuovo comune si trovi ad almeno 100 chilometri di distanza dal precedente e comunque al di fuori della propria regione
la residenza nel nuovo comune sia stata trasferita da non più di tre anni dalla richiesta della detrazione.

La detrazione, poi, può essere fruita nei primi tre anni in cui è stata trasferita la residenza. Ad esempio, se il trasferimento della residenza è avvenuto nel 2011, la detrazione verrà applicata in relazione ai periodi d’imposta 2011, 2012 e 2013.

5.
C’è infine la casistica dei contratti di locazione stipulati dagli studenti universitari che frequentano atenei situati in Comuni diversi da quello di residenza. La detrazione, in tal caso, spetta nella misura del 19% ed è calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro. La condizione, però, e che gli immobili oggetto di locazione siano situati nello stesso comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi. Essi inoltre devono essere distanti almeno 100 Km dal comune di residenza e, comunque, devono trovarsi in una diversa provincia. Oltre ai contratti stipulati o rinnovati ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998, la detrazione si applica anche ai canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative. Per i contratti di sublocazione, la detrazione non è ammessa (dal 2012 la detrazione per i fuori sede è estesa anche agli studenti che frequentano corsi di laurea in atenei appartenenti a stati dell'Unione Europea).
Ultima modifica: 10 Anni 11 Mesi fa da admin.
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.

Detrazioni sulle spese d'affitto 10 Anni 11 Mesi fa #2

Quali sono le detrazioni sulle spese d'affitto?
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.
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